Io

Éste es el monólogo que escribí para presentar a Radio Freccia a modo de demo, si quisiera empezar a trabajar allí... Si existiera tal cosa, en primer lugar.
(La curiosidad mató al gato, pero si quieren pueden googlear para saber de qué se trata. Ok, no lo van a hacer. Radio Freccia es una radio ficticia, que aparece en una historia del cantautor y escritor italiano Ligabue, sobre la cual luego se hizo una película.)
Agradezco a Ale, cuyos pensamientos me iluminaron y me inspiraron a escribir algo así. (Sentite importante)


Mi piace il tè di frutti rossi, il chill-out e odio i crepuscoli. Mi piacerebbe poter parlare francese e spendere un tempo in ogni città del mondo.
Ho risposte per tutte le domande che non mi faranno mai.
Penso che non sia possibile descrivere una persona con un listino di aggettivi, perché una persona è veramente un concetto.
Credo agli occhi degli sconosciuti che trovi per strada e che ti fanno abbassare lo sguardo.
Ritengo fissamente che la vita di tutti i giorni dovrebbe avere una canzone di fondo come nei film.
Non prego nessun Dio. Non ho fiducia cieca in nessuno, nè in me.
Ho certezza in una sola cosa: Non possiamo cambiare il mondo. È il mondo chi ci cambia.
Sento la mancanza delle farfalle che apparivano in primavera, e delle colline che vedevo attraverso la finestra.
Voglio stare in piedi a metà strada, con le braccia aperte, sentire il vento, che ha la strana abilità di ricordarci che stiamo vivi.
Perché a volte, ci si dimentica.
Specialmente quando viviamo col pilota automatico acceso, e credetemi che a tutti ci succede.
Ma stavamo parlando di me...
Io, che non so suonare la chitarra nè leggere la musica.
Io, che non sono mai stata a Parigi.
Potrei dirvi il mio nome, la mia età, la mia data di nascita, ma quello non sarebbe dirvi chi sono.
Perché dopotutto, che importa chi sono io.
Se facciamo a meno delle presentazioni e le parole, tutti siamo la stessa cosa con diverse sfumature.
E adesso io, vi lascio con i vostri pensieri, e di fondo, questa canzone...